Cosa stai cercando davvero? La risposta potrebbe trovarsi a messa
- lupo
- 15 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 dic 2024
Parlo a quelli che vanno a messa giusto a Natale. A noi che "stiamo nel mezzo", che facciamo dalle 9 alle 20 in ufficio e arriviamo al weekend stravolti. Che a inizio anno partiamo carichi per iniziare "quel nuovo sport", ma alla fine decidiamo di iscriverci in palestra perché "è più comodo come orari". 🏋️ Parlo a noi, che però, nonostante tutto questo caos, manteniamo viva dentro di noi la "sete" di altro, la voglia di cercare qualcosa che vada oltre, che dia un senso a tutto, che riempia la vita veramente.
La vera svolta, è andare a messa la domenica.
Ma la messa è noiosa...
...se ci vai tanto per andare. o per sensi di colpa. o per senso del dovere.
Sì, questo è il primo passo per perdere tutto quel nutrimento spirituale e intellettuale che in realtà è.
Io a messa, ci vado quasi con atteggiamento di sfida.
Non mi vesto bene per l'occasione.
Non sto composto col capo chinato quando il prete fa la predica.
Non prego tanto per mettere il check e sentirmi un buon cristiano.
Se non capisco le parole di una preghiera non le dico. Le cerco su Google più tardi.
Ogni parola ha un peso, e se qualcosa non mi convince, non parlo a pappagallo. ❌ Sopratutto in quei casi in cui uno dice parole come "ti adoro mio Dio" "ti prego perdonami": Chi mai direbbe "ti prego perdonami" a qualcuno in cui non crede? O peggio, a qualcuno di cui non gli interessa nulla? Io chiedo al signore il perdono, con il capo chino, perché credo in lui, e prego davvero per avere il suo perdono. Ma finché non lo avevo capito, non lo facevo. È un lavoro di sfida intellettuale, che comporta l'andare a fondo nelle cose, senza aver paura di porre le domande più banali e mettere in discussione tutto ciò che viene preso per dato. Primi tra tutti, i pregiudizi con cui siamo cresciuti nei confronti della fede.
Oggi è fondamentale: ci hanno cresciuti trasmettendoci la fede cattolica come un "to do", come un qualcosa dove c'è un Dio che ti giudica se fai peccati o se non vai a messa. Come un qualcosa dove "bisogna tutti essere uguali: bravi e buoni".
Ed è tutto l'opposto in realtà.
Per questo, qui provo ad elaborare i concetti in modo fruibile e moderno, per svecchiare un po la cosa, perché il messaggio di Dio è davvero una svolta, ma va trasmesso parlando la lingua di oggi (non quella di ieri!).
Chi si approccia con vivacità intellettuale alla fede, lo riconosci subito: a messa sta attento, non si guarda troppo intorno. Non sta li per far vedere a tutti quanto è bravo. Non da l'offerta solo per pressione sociale. Sta li affamato, come un animale che vuole mangiare, cercando nelle parole del giorno un segno da raccogliere per nutrire il suo spirito. 🐺
Se ti poni domande, la Messa può davvero essere la risposta a tutto.
Davvero.
E lo dice uno che fino a qualche anno fa non era praticante.
Che non proviene da una famiglia di "uomini di chiesa".
Che, come tutti, vive una vita fatta di desideri, ambizioni e sfide quotidiane. Uno passato dall’essere un teenager piacione, a un adolescente rissoso, a studente universitario ambizioso, e infine a dipendente stressato. Tutto questo caos, per arrivare dove?
La vita non poteva essere solo questo. Non solo "raggiungere obiettivi", "essere i migliori" o "divertirsi".
Spoiler: è tutto l'opposto. Ma ci arriveremo per gradi nelle pagine di questo blog.